Ancora oggi intorno ai tarocchi vi è un alone di mistero che non dà delle vere e proprie risposte sulla loro origine. La documentazione storica su questo argomento è davvero poca e confusa in quanto i mazzi di tarocchi esistenti ce ne sono diversi. Partiamo da quello più comune formato da 22 carte, ossia gli arcani maggiori, agli altri altrettanto importanti utilizzati nel mondo della cartomanzia, ossia i tarocchi di Marsiglia insieme a moltissimi altri utilizzati durante un consulto.
Le origini dei tarocchi
Le notizie sulle origini dei tarocchi seguono diverse strade. La prima è quella che vede la loro nascita in Italia alla fine del XIV secolo, la seconda è quella Antoine Court de Gébelin che afferma che questa ebbe origine nell’Antico Egitto.
Un’altra teoria molto valida è quella che ci riporta di un antico gioco di carte arabe, chiamato Naibbe. Si trattava di tessere in cui non c’erano figure, ma solo ornamenti e numeri. Queste carte si diffusero in Italia verso la metà del XIV secolo diventando cosi il mezzo divinatorio più utilizzato nei consulti.
Com’è composto il mazzo
Le carte sono divise in due mazzi ossia gli arcani maggiori, composti da 22 carte e gli arcani minori composte da 56 carte, divise in 4 semi: coppe, denari, spade e bastoni. Ogni seme è composto da 10 carte e si pensa che tra queste carte vi sa una certa correlazione con le Naibbe di cui abbiamo parlato prima.
Il simbolismo dei tarocchi
In linea di massima, gli arcani maggiori sono considerati come un macrocosmo, mentre i minori come un microcosmo. Quelli maggiori rappresentano il cuore o l’idea della situazione appena analizzata, mentre quelli minori possono rappresentare la forma o la manifestazione.
L’iconografia del tarocco
All’interno del mazzo bolognese, le carte possono essere classificate come segue: quattro Re, quattro Cavalli, quattro Regine, quattro Fanti, il Medico, la Temperanza, la Legge, la Forza, l’Imprevisto, l’Intrigo, il Sole, la Luna, il Mondo, l’Amore, la Stella, la Ruota della fortuna, l’Eremita , il Bagatto, il Jolly, il Folle, l’Impiccato, la Torre, l’Angelo, il Diavolo, il Tredici.
In seguito possiamo trovare i disegni, ossia: l’Asso di bastoni, l’Asso di spade, l’Asso di coppe, l’Asso di denari, il Sei di bastoni, il Dieci di coppe, il Nove di coppe, il Dieci di denari, il Nove di denaro, il Sei di denari, il Sei di spade, il Sette di spade.
I Re e le Regine
I Re sono visti come i protagonisti del mazzo in quanto ha intorno a sé tutti gli altri personaggi, mentre le regine riescono a rendere negativa ogni situazione, portatrice di rovina e di danni.
I cavalli e i fanti
La figura del cavallo ha una doppia valenza: da una parte vengono considerati come esseri nobili, affascinanti e intelligenti; dall’altro possono essere visti come un’esplosione di forza istintiva che spesso provoca turbamento e angoscia.
In conclusione possiamo dirti che la lettura de tarocchi non segue una sola direzione e che la loro nascita non è del tutto chiara. Anche le carte utilizzate non possono essere ricondotte ad un modello unico ma possono essere interpretati in modo soggettivo dai diversi cartomanti che le utilizzano ma il cui succo è sempre lo stesso.